Gli Archi di Boccalupo: tappa n. 1 del percorso di archeonatura "Antica Pisciarelli".
Una delle prime importanti opere volute da Livio I Odescalchi subito dopo acquistato il feudo di Bracciano (1696), fu la realizzazione di un acquedotto, per la cui realizzazione chiamò l'architetto comasco Carlo Buratti.
"L'acquedotto doveva condurre a Bracciano le acque captate dalle copiose sorgenti presenti nel territorio ai confini con Manziana, tra le quali quella del rivo della Fiora. La complessa macchina idraulica riuscì ad addurre ben 500 once d'acqua con condutture che procedono, in alcuni tratti, sotterranee, e in corrispondenza di due vallate, su mastodontici ponti in muratura con arcate a tutto sesto che ricordano le analoghe strutture romane. Ancora perfettamente conservate sono le arcate di Boccalupo, dove Buratti progettò un ponte di straordinarie dimensioni, a tre ordini di arcate che nella sovrapposizione assecondano l'andamento del fosso. Il ponte è in pietra, a eccezione degli archivolti delle arcate maggiori costruiti in mattoni. Essendo i primi due ordini aggettanti rispetto al terzo, è ricavato un camminamento".
(fonte: M.G. Pezone, Carlo Buratti. Architettura tardo barocca tra Roma e Napoli, 2008; E. Mariani, L'acquedotto Odescalchi di Bracciano, 2003)
Come arrivare.
Parcheggiate al punto P, quindi, a piedi, attraversate il ponte di cemento che scavalca il fosso di Boccalupo. Sul bordo destro della strada troverete una torre dell'ENEL e alcuni cancelli privati, mentre sulla sinistra, nascosto tra la vegetazione, rinverrete un ponticello di legno: attraversatelo e seguite il sentiero fino agli Archi di Boccalupo.
Utilizzando un lettore di codici QR potete localizzare il sito direttamente nel vostro smartphone, semplicemente mirando la l'obbiettivo della fotocamera sul seguente codice:
Gli archi di Boccalupo nel catasto Gregoriano |
Tappa successiva: la Ferratella
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