Il casale Pettinicchia, decima tappa del percorso di archeonatura "Antica Pisciarelli".
Casale Pettinicchia è uno dei tanti casali abbandonati nascosti tra i boschi di Pisciarelli.
Casale Pettinicchia |
La sua fondazione risale a non più tardi degli inizi dell'800: è infatti segnato nel catasto Gregoriano come "Casa di proprio uso" e intestato ad un certo Carlo Cencelli. Agli inizi del secolo successivo risulta inglobato nel patrimonio degli Odescalchi, ma in stato di abbandono: nel volume Relazione sui miglioramenti apportati nel Ducato di Bracciano da S. A. il Principe Don Baldassarre Odescalchi edito da Strabioli nel 1906 si accenna ad un progetto di ristrutturazione.
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Casale Pettinicchia in una carta dello Stato Maggiore antecedente al 1894 |
Alcune tracce di ingentilimento nella struttura lasciano ipotizzare che il casale, non fosse destinato unicamente ai coloni e alle attività agricole, ma anche come casotto di caccia del principe (funzione compatibile anche con la sua ubicazione a ridosso della selva).
Tracce di ingentilimento |
Il casale poggia sopra una falda acquifera sfruttata per l'acquedotto Paolo: in un angolo della cantina, si rinviene un modesto scavo che serviva, forse, ad intercettare la falda e a creare un piccolo pozzetto.
Casale Pettinicchia (cantina) |
La sorgente delle 25 vene, così designata "perché in essa unisconsi 25 sorgenti", è il terzo punto di alimentazione dell'Acquedotto Paolo. Il bottino si trova pochi metri più in basso del casale Pettinicchia.
Bottino della sorgente delle 25 vene (interno) |
Attraverso un'apertura provocata dal tempo è stato possibile fotografare l'interno: si nota la presenza d'acqua e di alcune aperture triangolari che servono alla captazione della stessa.
Tappa precedente: via Clodia
Tappa successiva: bottino della sorgente delle Venticinque vene
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